Associazione Ambientalista
Livello 4
PESCA e NATURA
in VALTIDONE
logo di pesca e natura
13 maggio 2011
"Nasce "Pesca e natura in Valtidone"
Il richiamo del Trebbia e stato ascoltato anche nelle altre valli piacentine; e, se è vero che il Trebbia è sicuramente il tesoro più prezioso della nostra Provincia, è altrettanto vero che nel nostro territorio sono molti i fiumi preziosi dal punto di vista ambientale che rischiano di essere devastati dalle attività dell'uomo.

Comunicato stampa dell’associazione Pesca e Natura in Valtidone
Il richiamo del Trebbia è stato ascoltato anche nelle altre valli piacentine; e, se è vero che il Trebbia è sicuramente il tesoro più prezioso della nostra Provincia, è altrettanto vero che nel nostro territorio sono molti i fiumi preziosi dal punto di vista ambientale che rischiano di essere devastati dalle attività dell’uomo. Per questo e nata in Val Tidone una nuova associazione a difesa del torrente che dà il nome alla valle. L’associazione e stata battezzata "Pesca e Natura in Val Tidone", e nel nome e già presente il sodalizio. E' infatti una realtà nata da un gruppo di pescatori particolarmente sensibili all’ambiente, tutti ben radicati nella Valle che si propongono a difendere. Sono tanti – sempre di più – gli appassionati di pesca che non si preoccupano semplicemente di "prendere il pesce", ma, come sentinelle, allargano il loro sguardo all’ambiente fluviale, e più di altri si rendono conto che i nostri fiumi, gli ultimi scampoli di naturalità del nostro territorio, stanno morendo. L’Associazione ha sede a Trevozzo, nel cuore della valle, e ha la finalità di sensibilizzare tutti gli abitanti della Val Tidone alla difesa e al rilancio ambientale di quella preziosa vena d’acqua che, purtroppo, è assediata da tanti manufatti dell’uomo. "Trent’anni fa a Trevozzo si pescava quasi tutto l’anno ed erano tanti a fare bagni nelle spiaggette del torrente", spiega Massimiliano Colla, presidente dall’associazione, "oggi invece il torrente è sempre più artificializzato, asservito agli usi idroelettrici e irrigui". L’Associazione chiama a raccolta tutti coloro che vogliono bene al Tidone e che vorrebbero riportarlo alla naturalità degli scorsi decenni, o, quantomeno, non farlo sprofondare nell’artificializzazione definitiva. La prima iniziativa dell’Associazione si è svolta domenica scorsa, 8 maggio. Gli aderenti hanno rilasciato nel Tidone a Trevozzo un buon numero di Trote Fario (la specie di trote autoctona dei nostri fiumi) e hanno festeggiato l’inizio delle attività con un rinfresco a cui hanno invitato tanti bambini della Valle. L’obiettivo più immediato dell’Associazione è quello di difendere il torrente già in questa stagione irrigua. Per questo le "sentinelle" vigileranno sulla quantità di acqua che verrà rilasciata nel Tidone dai tanti-troppi-sbarramenti che oggi lo danneggiano. "Faremo misurazioni del Minimo Deflusso Vitale", anticipa il Vice Presidente Antonio Gatti "per verificare il rispetto delle normative durante tutta l’estate: chi ama l’ambiente non va in vacanza". L’Associazione non guarda solo al ristretto ambito della Val Tidone, ma è ben consapevole che la difesa dell’ambiente va fatta su tutto il territorio. Per questo ha già aderito al comitato No tube e ha dato un valido aiuto all’organizzazione della manifestazione il richiamo del Trebbia del 30 aprile scorso.

16 giugno 2012
Pesca e Natura Valtidone, festa per i due anni di vita
Domenica 10 giugno a Trevozzo l’associazione Pesca e Natura in Valtidone ha festeggiato nella propria area verde lungo la sponda sinistra del torrente Tidone in località Fornace

Domenica 10 giugno a Trevozzo l’associazione Pesca e Natura in Valtidone ha festeggiato nella propria area verde lungo la sponda sinistra del torrente Tidone in località Fornace, il suo secondo anno di vita. Per l’occasione è stato organizzato un raduno di pesca alla trota fario per associati e simpatizzanti.
Durante la mattinata di sabato è stata rilasciata nel torrente previa autorizzazione provinciale una considerevole quantità di trote fario di varie pezzature che hanno permesso a tutti i partecipanti di passare una bella giornata in una zona suggestiva e non ancora devastata dall’uso sconsiderato da parte dell’uomo.

Dopo i giovanissimi aspiranti pescatori, sono entrati in scena gli adulti che si sono cimentati nelle tecniche di pesca a spining o a mosca con coda di topo. Durante tutta la giornata hanno funzionato chioschi di ristoro con spiedini, salamelle e affettati tipici della valle. “Nonostante siamo una giovane associazione – ha spiegato il vicepresidente di Pesca e Natura in Valtidone Antonio Gatti – abbiamo raggiunto importanti obiettivi nell’opera di difesa ambientale: penso ad esempio all’ottenimento, anche se dopo animate discussioni con il Consorzio di Bonifica, del rilascio del dovuto deflusso minimo vitale delle acque, a valle della galleria di captazione per irrigazione di Casa Roveda in zona Tidone”. “Da quest’anno – ha aggiunto – l’associazione è entrata a far parte del programma “Salva Fiumi” indetto a livello nazionale dal WWF, permettendo così al Tidone di entrare nel progetto di monitoraggio”
Gatti ha segnalato inoltre con evidente soddisfazione che il Rotary Club Valtidone ha deciso di perorare con un cospicuo aiuto economico le finalità ambientali dell’associazione aggiungendo così un grande valore aggiunto alla causa. L’associazione Pesca e Natura ringrazia inoltre l’Istituto Credito Cooperativo della Creta per il tangibile aiuto corrisposto “al fine di rendere sempre più incisivo il lavoro di tutela ambientale per la nostra bella Valtidone”.


16 febbraio 2012
Torrente Tidone,
“Riportare l’acqua ad una categoria più pregiata”
Lo chiede
l'associazione “Pesca e natura in Valtidone” che nelle scorse settimane si è
occupata della messa in sicurezza di un argine del torrente Tidone.
L’associazione
ambientalista “Pesca e natura in Valtidone”, in collaborazione con le Autorità
di Bacino, nelle scorse settimane si è occupata della messa in sicurezza di un
argine del torrente Tidone.
“I lavori –
spiega il presidente dell’associazione Gatti – sono stati eseguiti dall’azienda
Angelo Pesari nel massimo rispetto ambientale, ricostruendo l’habitat
attraverso l’utilizzo di materiali autoctoni”. Prima dell’inizio
dell’operazioni, eseguite in collaborazione con il responsabile provinciale
della fauna ittica Angelo Battaglia, si è proceduto alla messa in sicurezza
delle specie che abitano nel torrente. Il Tidone, che ha un’acqua di tipo c,
possiede infatti una biodiversità estremamente varia, come cavedani, barbi
comuni, barbi canini e cobite. “In virtù di questa biodiversità che non si
trova in altri torrenti – prosegue Gatti – vogliamo riuscire a riportare
l’acqua del Tidone a una categoria più pregiata”. Per farlo l’associazione ha
già in cantiere un progetto che avrà come scopo finale la rivalutazione di
questa preziosa realtà ambientale.
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Registrato presso Tribunale di Piacenza (N° 644 con decreto di iscrizione del 27/07/2007)
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pubblicato 13 ago 2011, 22:23 da Borgonovo Cambia [ aggiornato in data 13 ago 2011, 22:27 ]
Una buona notizia per il Tidone: torna l'acqua a valle di Strà

A beneficio degli appassionati della natura del nostro territorio e, in particolare, del nostro Tidone, pubblichiamo il Comunicato stampa di Legambiente, No Tube, Fipsas, Spinning Club di Piacenza e l'articolo di Libertà in edicola ieri sull'accordo per un programma di rilevazioni lungo il Tidone che dovrebbe mettere la parola fine ai continui botta e risposta tra chi sostiene la necessità di salvaguardare il torrente e il suo minimo deflusso vitale e tra chi sostiene le rivendicazioni del mondo agricolo e le sue necessità ai fini irrigui.
In proposito ricordiamo che nel 2005 Borgonovo Cambia aveva proposto all'Amministrazione la realizzazione del progetto di Servizio Civile Nazionale dal titolo “Tutela e valorizzazione ambientale del Torrente Tidone”, poi approvato dal Ministero. Per un anno, quattro volontari hanno predisposto uno studio finalizzato a far crescere in tutta la comunità la cultura ambientale e la sensibilità ai valori paesaggistici, individuando le azioni prioritarie per la tutela e la valorizzazione della “risorsa” Tidone. Fa piacere vedere che. a distanza di tempo, alcuni dei problemi indicati in quel progetto cominciano ad essere affrontati e, si spera, risolti.
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In seguito alla segnalazione che
le nostre realtà (Associazione Pesca e Natura in val Tidone, No tube,
Legambiente, Fipsas, Spinning club) ha fatto ai media e alla Polizia Forestale
nella giornata di sabato 6 agosto scorso, relativa alla sottrazione
totale dell’acqua del Tidone a Casa Roveda (Strà), l’Associazione Pesca e
Natura in Val Tidone ha tenuto monitorato ogni giorno la derivazione in questione.
“Abbiamo fotografato ogni giorno le
condizioni del fiume per dimostrare al Consorzio di Bonifica di Piacenza e agli
organi di controllo che il nostro allarme era fondato, e non, come invece
affermato dall’ing. Ceruti agli organi di stampa, basato su “dati sbagliati” –
afferma Antonio Gatti, vice presidente dell’Associazione Valtidonese.
Il dato evidente, che non aveva
bisogno di misurazioni, è che non c’era una goccia d’acqua a uscire
dalla derivazione di Casa Roveda. E questo a dispetto della normativa nazionale
e regionale che prevede che venga rilasciato il Deflusso Minimo
Vitale su ogni derivazione autorizzata.
La fondatezza della nostra
segnalazione è stata confermata dalla Polizia Forestale, che sulla
stampa locale del 10 agosto conferma che alla derivazione di Casa Roveda il
Tidone è interamente deviato nella derivazione del Consorzio, e che non viene
rilasciato alcun deflusso.
Ma c’è una novità: “Ieri sera (martedì 9)
– continua Gatti – nel mio giro quotidiano sul Tidone sono stato sorpreso
di constatare che, a differenza di quanto rilevato in tutti i giorni precedenti
a partire dallo scorso maggio, la derivazione di Casa Roveda ha ricominciato a
rilasciare un deflusso”.
Cogliamo
questo fatto come una importante vittoria ottenuta dalle nostre Associazioni.
Evidentemente la nostra denuncia, e i controlli effettuati in seguito ad essa
dagli organi preposti, hanno smosso il Consorzio e lo hanno convinto a
ripristinare il deflusso e a rispettare la legge, cosa che prima – ribadiamo –
non faceva
Ci aspettiamo quindi che, in seguito
al controllo effettuato dalla Polizia Forestale il Consorzio venga sanzionato
per il non rilascio del DMV, come – ricordiamo – è già successo a fine maggio
sul Trebbia.
Vista
l’esperienza passata, non consideriamo certo la questione chiusa. Le nostre
associazioni si impegneranno nei prossimi giorni per continuare a monitorare il
Tidone e verificare che il rilascio dell’acqua
continui. Inoltre andremo a effettuare le misurazioni (ammesso che il deflusso
si mantenga) per verificare che la portata sia effettivamente quella stabilita
dalla legge.
Se il deflusso verrà mantenuto nei
prossimi giorni, finalmente la media Val Tidone e - perché no? - anche
la bassa potranno smettere di essere quel deserto artificiale che purtroppo
siamo abituati a vedere da anni.
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Un
programma di rilevazioni lungo il Tidone cui prendano parte esponenti del
Consorzio e rappresentanti delle associazioni ambientaliste, vedi Pesca e Natura in Valtidone e No Tube, per
mettere la parola fine ai continui botta e risposta, accuse e contro accuse tra
chi sostiene la necessità di salvaguardare il torrente e il suo minimo deflusso
vitale e tra chi sostiene le rivendicazioni del mondo agricolo e le sue
necessità ai fini irrigui. È il risultato uscito dall'incontro di ieri tra
una delegazione del Consorzio di Bonifica, guidati dal direttore Roberto
Ceruti, che hanno incontrato Antonio Gatti e Massimiliano Colla di Pesca e
Natura in Valtidone e Gianmarco Rancati di No Tube. L'incontro è avvenuto lungo
le sponde del Tidone a Casa Roveda, proprio nel punto da dove, nei giorni
scorsi, le associazioni ambientaliste avevano accusato il Consorzio di non
garantire il minimo deflusso vitale al torrente che avevano definito un
"vero e proprio deserto". L'incontro di ieri doveva servire anche a
trovare un punto di incontro che alla fine, non senza un'accesa discussione, è
stato raggiunto. «Facciamo un programma di uscite comuni - ha proposto il
direttore del Consorzio - per effettuare misurazioni con strumenti condivisi su
cui nessuno possa poi dare interpretazioni differenti». Proposta accettata
anche dagli ambientalisti che hanno sottolineato il loro contributo. «Se oggi
la derivazione di Casa Roveda a Strà di Nibbiano ha ricominciato a rilasciare
un deflusso - ha detto Rancati - è solo grazie alle nostre segnalazioni».
L'accordo raggiunto non ha smosso le parti dalle loro posizioni rimaste
pressoché immutate nonostante tutti i dettagli e i dati tecnici forniti da
Ceruti. Se da un lato infatti i rappresentanti delle associazioni ambientaliste
hanno continuato ad accusare il Consorzio di aver creato "il deserto"
dirottando fino a pochi giorni fa tutta l'acqua a favore del mondo agricolo e
non garantendo neppure il minimo deflusso vitale, dall'altro Ceruti e gli
uomini del Consorzio hanno invece assicurato di aver garantito un minimo di
presenza di acqua. Netta la posizione di Gatti. «L'acqua - ha detto il vice
presidente dell'associazione Pesca e Natura in Valtidone - va preparata in
inverno per il periodo estivo e va gestita garantendola per tutti e non in
maniera così disinvolta come è stato fatto fino ad oggi. Non abbiamo nulla
contro la diga o il mondo agricolo - ha terminato Gatti - ma sul modo in cui
l'acqua viene gestita a discapito del Tidone». A breve su proposta di Ceruti
dovrebbe quindi essere avviato un tavolo permanente per concordare un
calendario di misurazioni cui prenderanno parte sia tecnici del Consorzio che
rappresentanti delle associazioni.